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"Burro" di soia: benefici e proprietà

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Gli esperti di Foodu ti spiegano i benefici della margarina di soia

Diverse sono le proprietà attribuibili alla margarina di soia e alla soia in generale. All'interno di questa pagina andremo a scoprirle, grazie alle analisi e agli studi approfonditi - e sempre verificati - degli esperti di Foodu.

Tutte le domande su "burro" di soia, proprietà e benefici che ti sei sempre posto, oggi avranno finalmente risposta!

La margarina a base di soia, grazie al suo contenuto in isoflavoni, è un ottimo sostituto del burro vaccino per un soggetto diabetico; gli stessi isoflavoni svolgono un ruolo protettivo sul calcio delle ossa e attenuano i sintomi della menopausa; grazie alla sua componente lipidica e proteica, la margarina di soia è in grado di ridurre il livello di colesterolo nel fegato.

La margarina di soia ha molte altre proprietà che ti invitiamo a leggere e scoprire all'interno di questa pagina scritta dal team di esperti di Foodu.


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1. Diabete

La margarina di soia, prima denominata “burro” di soia, è una margarina vegetale che può essere consumata dai diabetici essendo un alimento povero in zuccheri, e quindi è possibile inserirla nella loro alimentazione. Attenzione alle quantità, essendo un prodotto a base di grassi.

Diabete

Il diabete è una patologia che si manifesta con un’elevata glicemia, ovvero alti livelli di zucchero nel sangue (iperglicemia), in seguito ad alterazioni dell’ormone deputato alla sua regolazione, l’insulina.

Si può tenere sotto controllo stando attenti agli zuccheri che si introducono con l’alimentazione e considerando l’indice glicemico.

Cosa è l’indice glicemico?

Gli zuccheri (o carboidrati) che introduciamo con l’alimentazione si ritrovano in vari alimenti come la pasta, il pane, la frutta etc..

Possono essere di due tipi:

  • carboidrati semplici, vengono digeriti rapidamente e pertanto innalzano piu velocemente la glicemia;
  • carboidrati omplessi, vengono digeriti piu lentamente e di conseguenza hanno un effetto modesto sulla glicemia.

L’indice glicemico (IG) indica la velocità con cui un alimento fa aumentare la glicemia: alimenti ad alto indice glicemico sono quelli che più velocemente modificano tale concentrazione.1

Alimenti Indice Glicemico2
soia 18
ceci 28
latte magro 32
pasta integrale secca 40
riso 64
pasta fresca di farina bianca 70
pane integrale 45
pane bianco 95

L’alimentazione per diabetici prevede il consumo in quantità moderate di carboidrati e comprende cibi ricchi di fibre con IG basso.

“Burro” di soia proprietà per diabetici

  • bassa quota in carboidrati (0,77 g su 100 g di alimento), attenzione però a non eccedere dato l’alto contenuto in grassi (80,32 g su 100g di margarina di soia);
  • presenza di isoflavoni , sostanze vegetali con struttura simile agli estrogeni (ormoni femminili), che riducono i livelli di glicemia nel sangue dopo un pasto3 (fondamentale per un diabetico)

Attenzione la soia e i suoi derivati contengono acido fitico, in grado di intervenire sottraendo all'organismo minerali importanti come lo zinco, implicato nei processi di assorbimento degli zuccheri.4

Pertanto la margarina di soia deve essere consumata con moderazione, all’ interno di un’alimentazione varia ed equilibrata, introducendo frutta e verdura e alimenti poveri in grassi e a basso IG.

Fonti


  1. http://www.montignac.com/it/il-concetto-di-indice-glicemico/ 

  2. Elia (2005). "Nutrizione a basso carico glicemico" Cacucci Editore 

  3. Bartlett HE, Eperjesi F. (2011). "Nutritional supplementation for type 2 diabetes: a systematic review." Centre for Reviews and Dissemination in Database of Abstracts of Reviews of Effects. 

  4. Dizionario degli alimenti. Scienza e tecnica, 2009 


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2. ”Burro” di soia consentito in caso di candida

La margarina di soia è un alimento consentito in una dieta anti candida intestinale.

Candida intestinale

La candida o candidosi è un’infezione piuttosto comune provocata dal fungo Candida albicans, che si localizza in diversi distretti corporei (nel cavo orale, nella vagina e nel tratto gastrointestinale). 1

Quando inizia a moltiplicarsi senza controllo, perché ad esempio l'organismo è sottoposto a stress, originano manifestazioni tipiche quali2:

  • dolore,
  • bruciore,
  • comparsa di secrezioni bianche e dense a livello genitale o orale .

Dieta anticandida

La Candida albicans si nutre di zuccheri semplici ma anche di carboidrati complessi e lieviti, di conseguenza un’alimentazione ricca di questi alimenti rischia di favorirne la crescita.3

Uno studio ha esaminato come Candida Albicans utilizza lo zucchero: i carboidrati sono indispensabili sia per la crescita cellulare che per la conversione tra il lievito e forme fungine.4

Pertanto, in parole semplici, è necessario abolire:

  • i dolci;
  • gli zuccheri semplici e raffinati (come il pane, la pasta e la pizza);
  • gli alcolici;
  • le bevande zuccherate (come i succhi di frutta);
  • la frutta;
  • i lieviti (soprattutto quelli chimici).

Anche il latte e i suoi derivati vanno evitati, ed è meglio sostituirli con alternative vegetali quali bevande e prodotti derivati da soia, riso e mandorle.

Il "burro" di soia ha proprietà anticandida?

La margarina di soia potrebbe essere utilizzata come alternativa al burro di origine animale in quanto ha un basso contenuto in zuccheri (0,77 g su 100 g di margarina di soia).

Tuttavia secondo l'Università del Maryland Medical Center, è opportuno, in caso di candida, fare attenzione anche a tale margarina vegetale in quanto, la soia, tende ad acidificare il corpo, favorendo la proliferazione del fungo. 5

Fonti


  1. François L. Mayer et al. (2013). “Candida albicans pathogenicity mechanisms”. Virulence 

  2. Martins N et al. (2104). "Candidiasis: predisposing factors, prevention, diagnosis and alternative treatment." Mycopathologia. 

  3. Santana IL et al.(2013). "Dietary Carbohydrates Modulate Candida albicans Biofilm Development on the Denture Surface". PLoS One 

  4. Han TL et al. (2011). "The metabolic basis of Candida albicans morphogenesis and quorum sensing." Fungal Genet 

  5. Ehrlich SD (2015). "Candidiasis". University of Maryland Medical Center. 


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3. Indicata nella dieta ipocalorica

La margarina di soia è una margarina vegetale che, oltre ad essere un sostituto del burro animale, può essere inserita in una dieta ipocalorica per contrastare l’obesità, a patto che non si esageri con la quantità.

Proprietà dimagranti del “burro” di soia

Uno studio scientifico ha dimostrato come il campione di animali alimentati con le proteine della soia in un regime ipocalorico perdevano maggiormente peso, rispetto al campione alimentato con le proteine del latte. 1

Questo è dovuto a due molecole tipiche della soia:

  • gli isoflavoni, sostanze vegetali con struttura simile agli estrogeni (ormoni femminili), che riducono i livelli di trigliceridi nel sangue e bloccano la formazione dei grassi. Pertanto favoriscono il dimagrimento;
  • la beta conglicinina, che stimola il rilascio dell'ormone colecistochinina (CCK), determinando un effetto inibitorio sulla fame.2

Quindi mangiando molta margarina di soia dimagrisco?

Va tenuto in considerazione che qualsiasi margarina di soia in commercio presenta altri ingredienti, altri oli con le proprie caratteristiche, quindi pensare di poter dimagrire mangiando costantemente questo prodotto è sbagliato, ma senza eccedere con le dosi e seguendo una dieta bilanciata (ovvero rispettando i propri fabbisogni nutrizionali attraverso un'alimentazione varia),la margarina di soia può rappresentare una valida alternativa al burro, all'interno di un regime dietetico, grazie alle proprietà della soia.

Fonti


  1. Manuel T. Velasquez1 and Sam J. Bhathena (2007)“Role of Dietary Soy Protein in Obesity” Int J Med Sci. 

  2. Moriyama T1 et al. (2004) “Soybean beta-conglycinin diet suppresses serum triglyceride levels in normal and genetically obese mice by induction of beta-oxidation, downregulation of fatty acid synthase, and inhibition of triglyceride absorption”. Biosci Biotechnol Biochem. 


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4. Fegato e Colesterolo

La soia, e i suoi derivati, come la lecitina di soia, sono utili per ridurre i livelli di colesterolocattivo” e contrastare il cosiddetto “fegato grasso” (accumulo eccessivo di grasso nelle cellule del fegato).

Riduce il colesterolo

La Food and Drug Administration (FDA) ha stabilito che, nel caso di livelli alti di colesterolo nel sangue, si possono sostituire tutte o parte delle proteine di origine animale con proteine della soia, diminuendo significativamente il colesterolo totale e il colesterolo LDL (quindi quello considerato “cattivo”).

La FDA basa questa decisione su studi clinici mostranti che almeno 25 g di proteine di soia al giorno abbassano il colesterolo totale e LDL. 3 Questo quantitivativo proteico, ovviamente, va raggiunto consumando diversi prodotti a base soia, perchè ricavandolo solo dalla margarina rischieremmo di assumerne in dosi eccessive.

Depura il fegato

Il fatto che la soia riduca il colesterolo alto, ha conseguenze anche nel metabolismo dei grassi a livello del fegato.

Secondo alcuni studi scientifici il consumo di soia, e dei suoi derivati come la margarina alla soia, è utile nel ridurre l’accumulo di grassi e trigliceridi a livello del fegato, con conseguente comparsa del cosiddetto “fegato grasso”, e quindi nel depurare il fegato.

Il colesterolo LDL se in eccesso ha un’azione negativa perché facilita la permanenza del colesterolo all’interno delle arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche.1

Protegge il fegato dai radicali liberi

In modelli animali, i benefici dell’assunzione di lecitina di soia hanno dimostrato che la presenza di antiossidanti come le vitamine A e ed E, garantisse un effetto protettivo nei confronti del fegato. 2 Gli antiossidanti, infatti, difendono l'organismo dall'azione dei prodotti di scarto come i radicali liberi.

A cosa sono dovute queste proprietà?

La soia, e la margarina alla soia, devono le loro proprietà alla presenza di importanti nutrienti quali:

  • proteine: stimolano il fegato a rimuovere il colesterolo LDL dal sangue;
  • fosfolipidi tra cui la lecitina di soia, che grazie alle sue proprietà emulsionanti indirizza in modo più agevole il colesterolo verso il fegato, rimuovendolo dal circolo sanguigno;4
  • fitosteroli: alcune molecole steroidee che legano il colesterolo a livello intestinale e ne impediscono il suo assorbimento.5

Fonti


  1. American Society for Biochemistry and Molecular Biology (2012). Soy protein alleviates symptoms of fatty liver disease, study suggests. ScienceDaily 

  2. Cohn JS et al. (2008). "Dietary phospholipids, hepatic lipid metabolism and cardiovascular disease". Curr Opin Lipidol. 

  3. Teixeira SR et al. (2000). "Effects of feeding 4 levels of soy protein for 3 and 6 wk on blood lipids and apolipoproteins in moderately hypercholesterolemic men". Am J Clin Nutr 

  4. Hodgson J et al. (1998). "Supplementation with isoflavonoid phytoestrogens does not alter serum lipid concentrations: A randomized controlled trial in humans". J. Nutr. 

  5. Sacks FM et al. (2006). "Soy protein, isoflavones and cardiovascular health. An americam heart association science advisory for professionals from nutrition committee". Circulation 


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5. Osteoporosi

La margarina di soia pur contenendo poco calcio e vitamina D, in una dieta varia che garantisce il fabbisogno giornaliero di calcio, ha un effetto protettivo nei confronti dell'osteoporosi grazie ai fitoestrogeni (sostanze con azione simile agli estrogeni,ormoni femminili).

Cos'è?

L'osteoporosi è una patologia caratterizzata da una minore resistenza scheletrica in seguito ad una minore densità dell’osso con conseguente aumento del rischio di sviluppare fratture traumatiche o spontanee. 1

Il “burro” di soia non è una buona fonte di calcio

Il contenuto di calcio e vitamine D nella margarina di soia può essere osservato di seguito in tabella2:

nutrienti in 100 g di margarina di soia quantità
calcio 10 mg
vitamina D 1 IU

Il fabbisogno giornaliero di calcio varia in base all'età e allo stato fisiologico:3

Fabbisogno di calcio mg/die
1-5 anni 800
6 - 10 anni 800 - 1200
11 - 24 anni 1200 - 1500
25-50 anni 1000
In gravidanza o allattamento 1200 - 15000
Donne in postmenopausa in trattamento estrogenico - Uomini di 50 - 65 anni 1000
Donne in postmenopausa senza trattamento estrogenico - Uomini di età superiore ai 65 anni 1500

La margarina di soia come fonte di calcio è assolutamente non idonea. Considerata una dose giornaliera di 15 g, assumiamo poco più di 1,5 mg di calcio che è estremamente poco rispetto al fabbisogno giornaliero richiesto.

Impedisce la perdita di calcio

D'altro canto va considerato che la margarina è ricca in isoflavoni (genisteina, daizeina e gliciteina) sostanze antiossidanti che presentano un’azione simile agli estrogeni (ormoni sessuali femminili), e che riescono a modulare positivamente i disturbi tipici della menopausa.

Il consumo di margarina di soia, e degli altri prodotti a base di soia, impedisce la perdita di calcio da parte delle ossa e impedisce il blocco del suo assorbimento, che si verifica quando i livelli di estrogeni diminuiscono (come accade durante la menopausa).

La margarina di soia, di conseguenza, può ostacolare la perdita di densità del tessuto osseo a cui la popolazione femminile è più esposta proprio durante e dopo la menopausa. 4

La margarina di soia, quindi, ha degli effetti positivi nei confronti della menopausa, ma va a inserirsi in una dieta varia e bilanciata che garantisce il fabbisogno giornaliero di calcio e vitamina D.

Fonti


  1. WHO (2001) The world health report 2001 - Mental Health: New Understanding, New Hope 

  2. https://ndb.nal.usda.gov/ndb/foods/show/721?manu=&fgcd=&ds=Standard%20Reference 

  3. Guidelines for the diagnosis, prevention and treatment of osteoporosis S. Adami 

  4. Wu J et al. (2006). "Effects of isoflavone and exercise on BMD and fat mass in postmenopausal Japanese women: a 1-year randomized placebo-controlled trial." J Bone Miner Res 


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6. In menopausa, margarina di soia come terapia naturale

Gli isoflavoni contenuti nella soia sono importanti per alleviare i sintomi della menopausa. La dose giornaliera consigliata della margarina di soia, però, potrebbe non essere sufficiente a coprire l'intera quota giornaliera di isoflavoni raccomandata.

Terapia ormonale naturale

La soia è un’ottima alleata delle donne in premenopausa e in menopausa, grazie alla presenza al suo interno di isoflavoni.1

Gli isoflavoni sono sostanze simili agli ormoni sessuali femminili, gli estrogeni, che in una donna in questo particolare periodo della vita tendono a diminuire.

Non a caso viene spesso consigliata una terapia ormonale “sostitutiva” per mitigare i disturbi tipici della menopausa (vampate di calore, cefalea, insonnia, alterazione dell’umore), e la soia ne rappresenta una valida alternativa naturale.2

Per sintomi lievi

Bisogna sottolineare, tuttavia, che si tratta di estrogeni molto deboli rispetto a quelli femminili: risultano, quindi, efficaci soprattutto nelle donne con sintomi lievi.

Uno studio riporta che le donne, che avevano consumato soia, avrebbero sperimentato una riduzione del 45% dell'incidenza di vampate di calore; mentre un altro studio afferma come il consumo di soia non avrebbe effetti positivi sulla frequenza di vampate di calore, ma solo sulla loro intensità.3

Quanti isoflavoni posso assumere al giorno mangiando la margarina di soia?

In media, assumendo 15 g al giorno di margarina di soia (oltre è sconsigliato, essendo comunque una margarina) si assumono 65 mg di isoflavoni 4. Il ministero ha stabilito una ipotetica quantità giornaliera consigliata di isoflavoni pari a 80 mg/die. 5 Per raggiungere la quota richiesta è quindi necessario assumere durante il giorno altri prodotti a base soia, per essere sicuri di coprire la dose giornaliera raccomandata.

Fonti


  1. Baird DD et al(1995). "Dietary intervention study to assess estrogenicity of dietary soy among postmenopausal women". J Clin Endocrinol Metab. 

  2. Second International Symposium on the Role of Soy in Preventing and Treating Chronic Disease, Brussels, Belgium 1996 

  3. Albertazzi P et al.(1998) "The effect of dietary soy supplementation on hot flushes". Obstet Gynecol. 

  4. Manach CM, Scalbert A, Morand C, Rémésy C, Jiménez L. Polyphenols: food sources and bioavailability, Am J Clin Nutr2004 

  5. http://www.chim.unipr.it/analitica2004/abstract04/116.pdf 

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